venerdì 27 giugno 2014

La storia di Bruno Zamborlin e MOGEES


Nel nostro Paese, la valorizzazione dei talenti rappresenta una problematica molto seria: spesso mancano fondi e mezzi per realizzare le aspirazioni e valorizzare quelle competenze, tecniche, artistiche o personali, che contribuiscono allo sviluppo dell’individuo e al suo collocamento nella società.
Ciò porta le persone, soprattutto giovani, che vogliono affermarsi, a fare la valigia e andarsene all’estero. 

Fonte: http://www.iocelhofatta.com
È quello che ha fatto Bruno Zamborlin, giovane sound artist veneto, cresciuto tra le Università di Padova e l’Advance Institute of Computer Science di Leiden (Olanda). Sono questi gli anni della sua formazione informatica, in cui inizia a collaborare a diversi progetti e installazioni di sound art in giro per l’Europa.
Da qualche anno collabora come ricercatore con il Centre Pompidou di Parigi e con la Goldsmiths University di Londra, nel campo delle nuove interfacce per l’espressione musicale ed artistica. È proprio la sua ricerca che lo porta a creare, a Londra, il Mogees.  

Si tratta di un minuscolo microfono, dotato di ventosa e collegato ad un app dello smartphone. Il microfono si aggancia a qualunque superficie e un’app trasforma il nostro tocco in un suono modulabile in un’infinità di maniere diverse, rendendo così ogni oggetto uno strumento musicale.
 “Play the World!” è lo slogan della campagna Kickstarter di questo piccolo apparecchio, che senza dubbio dubbio cambierà il nostro approccio quotidiano con la musica. La campagna di crowd funding è finita con successo a Marzo e i primi prototipi di Mogees sono già entrati in produzione.   
Con una donazione di 40 sterline, era possibile prenotare uno dei primi esemplari. 

L’utilizzo di Mogees può rappresentare un’enorme novità non solo per i musicisti professionisti, che possono servirsene per le loro performance, ma anche per ballerini,  per “suonare” lo spazio in cui danzano, o per introdurre il senso della musica nei bambini. Anche chi non ha particolari competenze musicali potrà suonare il Mogees poiché, come spiega Zamborlin “l’idea alla base del Mogees è quella di recuperare la capacità di guardarci attorno e notare ciò che ci circonda, interagire con questi elementi in modo più naturale ed espressivo”.
Il team che compone la cabina di regia del Mogees è costituito da giovani provenienti da ogni parte del mondo. E se Zamborlin avesse voluto costruire il Mogees in Italia? 
“A Londra è tutto più facile: ho aperto la mia startup con una sterlina, in meno di un mese” .
Fonte: http://rumoremag.com
Clicca qui per vedere Mooges all'opera: http://mogees.co.uk/videos/
e per saperne di più su Bruno: http://www.brunozamborlin.com/ 


Grazie ad Alice Rosi che ha realizzato questo post!